La diga di Mignano

Tra le più importanti modificazioni del paesaggio – e di conseguenza della società locale – occorse in quest’area nel Novecento rientra certamente la costruzione della Diga di Mignano, a causa del quale si formò il lago di Mignano, ancor oggi parte dei territori comunali di Morfasso e di Vernasca.

La diga consente lo sfruttamento idroelettrico ed industriale delle acque del fiume Arda e l’idea che sta alla base del manufatto ha radici profonde: già alla fine del 1880 alcuni proprietari e industriali locali iniziarono a balenare l’idea, ma solo nel 1918 ebbe finalmente vita il Consorzio Irriguo di Val d’Arda, guidato da Pasquale Verani, agronomo di Fiorenzuola. Proprio il retroterra culturale e professionale di Verani e di tanti dei primi sottoscrittori dell’ente indirizzarono i suoi scopi sociali, principalmente orientati alla gestione delle acque dell’Arda e alla costruzione di manufatti utili a approvvigionare un vasto areale a vocazione per lo più agraria, con risorse idriche irrigue, imprescindibili per poter sfruttare appieno la fertilità della pianura piacentina.

L’atto notarile di costituzione del Comitato dei Promotori della costruzione del serbatoio di Val d’Arda giunse, quindi, il 9 novembre 1918, a firma dell’on. avv. Vittorio Cipelli, del professor Pasquale Verani, del nob. Giovanni Cavalli-Lucca, del cav. Luigi Verani, del geom. Ermenegildo Concari, del cav. Ermenegildo Dodi, del cav. Raffaele Copelli, di Ugo Pogliaga, di Attilio Del Re, di Arnaldo Casella, di Arturo Verani e – infine – di Edoardo Casella. 

Poco meno di un anno più tardi il Comitato venne autorizzato alla derivazione a fini agricoli ed idroelettrici, cosa che spinse i soci ad affidare all’ingegner Augusto Ballerio la progettazione della diga. Solo cinque anni più tardi, nel marzo 1926, iniziarono i lavori di costruzioni, affidati alla storica impresa dell’ingegner Vincenzo Lodigiani. I lavori di realizzazione della diga, costituita da un muro arcuato con un raggio di cinquecento metri, durarono otto anni e il 24 maggio 1934 si arrivò all’inaugurazione ufficiale, alla presenza del Ministro alla Bonifica, Arrigo Serpieri, e sotto gli auspici spirituali del Vescovo di Piacenza Ersilio Menzani.

Da allora fino ad oggi la diga di Mignano e il relativo bacino idrografico hanno profondamente modificato il paesaggio dell’alta Val d’Arda e anche la sua percezione a livello turistico, tanto da costituire una delle risorse di punta della vallata.

 

In alto la Cantoneria della Diga. 

Scavo d’assaggio del greto e sbancamento della sponda destra. 

Contenuti correlati: