8 agosto 1944: Gropparello è libera

A luglio del 1944 la Resistenza valdardese è fortemente provata sia dalle conseguenze delle azioni legate all’operazione Wallenstein, sia dalla morte di Wladimiro Bersani, avvenuta il 19 luglio a Tabiano di Lugagnano.

Solo a fine luglio i rastrellatori si ritirano ed è in questo momento che le formazioni partigiane riprendono forza, grazie anche alle nuove immissioni di renitenti. 

Mentre in val Nure il paese di Bettola viene riconquistato, in Val d’Arda la situazione verrà sbloccata da un evento isolato e legato alla figura di Primo Carini “Pip” che darà l’ordine a un gruppo di partigiani locali, che si erano stabiliti a Santa Franca, di attaccare la caserma repubblicana di Gropparello liberando il paese, l’8 agosto 1944. 

L’amministrazione che si insedia guiderà Gropparello fino al gennaio del 1945. 

Controllare il comune significa sia avere un avamposto utile per le incursioni sulla via Emilia ma soprattutto gestire i pozzi petroliferi della Val Chero, in particolare quelli di Montechino.

Sarà proprio grazie a questa azione che le formazioni partigiane valdardesi riprenderanno forza, occupando Vernasca, Morfasso e a fine mese anche Lugagnano, creando così quella che Giuseppe Prati chiamerà successivamente la “Zona Libera di Val d’Arda”.

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