In provincia di Piacenza, allora corrispondente alla XIII Zona Operativa, i mesi di novembre 1944 e gennaio 1945 rappresentano un periodo di forte inasprimento dell’azione antipartigiana, che si manifestò nel suo acme con un grande rastrellamento di cui furono oggetto le formazioni partigiane. Le truppe incaricate di questa operazione si diressero nella Val d’Arda a partire dal 6 gennaio 1945 e già il giorno successivo furono a Morfasso.
Nel suo spostamento tra il Passo dei Guselli e il più basso paese di Morfasso, la colonna di soldati tedeschi appartenenti alla 162a Divisione Turkestan attirò l’attenzione di alcuni partigiani appostati presso il Colle della Croce, che aprirono il fuoco, non riuscendo però ad arrestare l’avanzata delle truppe nemiche. I partigiani, rifugiatisi presso la frazione di Case Antonini, vennero assediati dal drappello tedesco e furono oggetto di raffiche di mitra, una delle quali colpì Giuseppe Fulgoni “Lamarmora”.
Il frastuono del combattimento spinse un secondo gruppo partigiano a raggiungere Rocchetta da Morfasso, rimanendo però essi stessi circondati. Dopo aver cercato rifugio nel greto dell’adiacente Rio Codà, vengono raggiunti dalle truppe nemiche, che li disarmarono e ne decretarono il destino. Alcuni dei partigiani vengono giustiziati direttamente sul greto del Rio Codà, mentre la maggior parte vengono ricondotti sulla strada e vennero fucilati vicino alla fontana che lì si trova.
Al computo delle vittime dell’azione nazifascista vanno aggiunti anche alcuni civili inermi che trovarono la morte nel corso dell’efferata rappresaglia tedesca, durante la quale i soldati della 162a Divisione Turkestan spararono alla cieca contro la frazione di Case Antonini: Maria Negri e Erminio Gaffuri furono uccisi, mentre Maria Cavanna Gaffuri e Maria Sartori riportarono delle ferite.
Ascolta la descrizione dell’evento scaricando l’audioguida del Sentiero della Libertà 4. Passo dei Guselli – Rocchetta – Morfasso