4 dicembre 1944: l’eccidio dei Guselli

Uno degli eventi più tragici e luttuosi che hanno interessato la Resistenza nella Val d’Arda è certamente l’eccidio al Passo dei Guselli, ad opera delle truppe tedesche e dei militi della Guardia Nazionale Repubblicana.

L’eccidio causò più di quaranta morti e viene ricordato ogni anno da una cerimonia molto sentita da tutta la comunità della Val d’Arda.

I fatti hanno inizio nella mattinata del 4 dicembre 1944, quando la località dei Guselli di Morfasso venne raggiunta da una colonna di soldati nazisti, in particolare appartenenti alla divisione Turkestan (chiamati “i Mongoli”) mista a esponenti repubblichini, che si dispersero nel nucleo abitato alla ricerca di cibo.

Verso le 9,30 una colonna partigiana che giungeva nella medesima località proveniente da Morfasso, comprendente una motocicletta, un’ambulanza e un automezzo Fiat 666 venne sorpresa dal fuoco delle mitragliatrici tedesche e in seguito fu impegnato nel combattimento a fuoco che ne seguì.

Un partigiano locale, Oreste Scaglioni, testimone oculare dell’episodio, riferì che nel combattimento e nei momenti che lo seguirono dimostrarono molta più clemenza i soldati tedeschi rispetto alle forze della Repubblica di Salò, che invece si resero protagoniste di talune uccisioni a sangue freddo, anche di partigiani ormai resi innocui e disarmati. Dei circa sessanta partigiani presenti sui vari veicoli venticinque vengono uccisi nei combattimenti sul posto e dieci vengono fatti prigionieri: di questi ultimi due verranno rilasciati il giorno successivo, uno riuscirà a fare ritorno da un campo di prigionia in Germania, dove invece morirono gli altri sette catturati. Considerando anche i morti dei combattimenti dei giorni successivi, il bilancio totale è di quarantaquattro partigiani uccisi.

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