24 maggio 1944: la liberazione di Morfasso

A seguito di un’azione compiuta dalla 38.ma Brigata Garibaldi “Piacenza” tra il 23 e il 24 maggio 1944, Morfasso può fregiarsi di essere stato il primo Comune Liberato d’Italia a Nord della Linea Gotica.

Alle dodici del 24 maggio, infatti, fu inviato dal Comandante Selva, Wladimiro Bersani – divenuto il primo Sindaco della Morfasso liberata – il seguente fonogramma a tutte le autorità di Piacenza: «Informo che da oggi l’amministrazione del comune di Morfasso viene assunta dal Comando della 38.ma Brigata Garibaldi intitolata Piacenza. Avverto che la zona è presidiata e accettiamo battaglia dai tedeschi. Non intendiamo spargere sangue italiano, ma avverto, però, che se italiani in veste di fascisti venissero su, saranno trattati come traditori e fucilati. Firmato: Paolo Selva».

L’azione prese avvio, quasi per un’audace scommessa tra Giuseppe Prati, vicecomandante della 38.ma Garibaldi, e alcuni suoi commilitoni, nel primo pomeriggio del 23 maggio, constatando che la caserma dei militi territoriali, situata in località Sacchi a Morfasso, non poteva contare su una guarnigione più corposa di 40 militi. Alle 17 del pomeriggio iniziò così l’azione di accerchiamento della caserma da parte dei partigiani, che aprirono il fuoco, a cui venne subito data risposta con una bomba a mano. Da lì in avanti per alcune ore si assistette a una gragnola di colpi a fuoco, da una parte e dall’altra, fino a che – sul limite dell’imbrunire – un fragoroso temporale convinse, unitamente alla resistenza da parte dei territoriali, i partigiani a rinviare l’attacco ad un momento più propizio, in cui fossero stati maggiormente dotati in armamenti.

All’alba del giorno successivo, tuttavia, si diffuse nell’accampamento partigiano la notizia che i territoriali stavano evacuando in fretta e furia la caserma, lasciando così, di fatto, il comune di Morfasso in mano alla 38.ma Garibaldi. Prati e i commilitoni corsero così a Morfasso, dove riuscirono a fermare e identificare i militi repubblichini, che vennero liberati, non prima di aver potuto confiscare loro le armi. 

Raggiunto dal Comandante della Brigata, Selva, che era invece di stanza a Lugagnano, Prati prese quindi possesso del Comune di Morfasso, insieme ai partigiani Dante, Labati e Leone e ai dipendenti comunali.

 Paolo Selva divenne quindi il primo Sindaco di un Comune liberato in Italia, e Radio Londra alla sera potè dare così l’annuncio: «Italiani, inizia la voce amica, la bandiera della libertà sventola sul primo comune liberato dell’Italia occupata».

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